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Dal 5 marzo Buoni Postali e BTP esclusi dal calcolo dell’ISEE

 

Dal 5 marzo 2025 entra in vigore una modifica significativa al calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 gennaio 2025, n. 13, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, introduce l’esclusione dal calcolo dell’ISEE di Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) e buoni di risparmio postale garantiti dallo Stato, fino a un massimo di 50.000 euro.

 

Le novità del decreto
Oltre all’esclusione dei titoli di Stato e dei buoni postali dal calcolo patrimoniale, il nuovo regolamento prevede altre modifiche importanti, tra cui:

L’esclusione dei redditi derivanti da trattamenti legati alla condizione di disabilità.

Una detrazione fino a 7.000 euro annui per le famiglie che risiedono in abitazioni in locazione, con un incremento di 500 euro per ogni figlio successivo al secondo.

 

Aggiornamenti sul calcolo dell’ISEE
Il regolamento introduce modifiche al modello della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), necessarie per l’adeguamento della piattaforma DSU Precompilata dell’INPS. Tra i principali cambiamenti:

  • Redditi esclusi: I redditi percepiti per trattamenti legati alla disabilità non saranno più inclusi nel calcolo.
  • Nuove detrazioni: Per le famiglie in affitto, è prevista una detrazione fissa fino a 7.000 euro annui, con un incremento di 500 euro per ogni figlio successivo al secondo.
  • Esclusione del patrimonio mobiliare: BTP, buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio postale non verranno più considerati ai fini del calcolo dell’ISEE, fino a un importo massimo di 50.000 euro.

Modifiche all’ISEE Corrente

Il decreto ha inoltre modificato le regole per l’ISEE Corrente, con nuove condizioni per il calcolo:

  • Variazioni lavorative:
    • Lavoratori dipendenti a tempo indeterminato: la risoluzione del rapporto di lavoro, la sospensione o la riduzione dell’attività lavorativa incidono sul calcolo.
    • Lavoratori a tempo determinato o con contratti flessibili: per ottenere l’ISEE Corrente, il lavoratore deve essere disoccupato e aver lavorato almeno 120 giorni nei 12 mesi precedenti.
    • Lavoratori autonomi: il reddito può essere aggiornato se l’attività è cessata dopo almeno 12 mesi di esercizio continuativo.
  • Variazioni reddituali:
    • Se l’indicatore della situazione reddituale corrente registra una riduzione superiore al 25% rispetto al valore ordinario.
    • Se vi sono interruzioni nei trattamenti assistenziali, previdenziali o indennitari.
  • Calcolo e validità dell’ISEE Corrente:
    • L’ISEE Corrente sostituisce temporaneamente il valore ordinario, aggiornando i redditi ma mantenendo invariati il patrimonio e la scala di equivalenza.
    • Ha una validità di sei mesi, salvo variazioni della condizione occupazionale o dei trattamenti assistenziali.

Dal 1° aprile di ogni anno, l’ISEE Corrente può essere richiesto anche per variazioni della situazione patrimoniale superiori al 20%, con validità fino al 31 dicembre dello stesso anno.

 

Implicazioni per gli enti locali e le prestazioni sociali

L’esclusione di BTP e buoni postali dal calcolo dell’ISEE potrebbe avere un impatto significativo sui bilanci degli enti locali e degli istituti universitari.

 

Effetti sui Comuni: potrebbe essere necessaria una revisione delle fasce ISEE per garantire un’equa distribuzione delle prestazioni sociali.

 

Effetti sulle università: le soglie per l’accesso alle agevolazioni sul diritto allo studio potrebbero essere ridefinite.

 

Assegno unico per i figli: l’abbassamento dell’ISEE potrebbe aumentare il numero di famiglie che accedono a importi maggiorati. Il Governo ha previsto una copertura di 44 milioni di euro annui per far fronte all’aumento delle richieste.